Il Giappone secondo Vincent Van Gogh


Van Gogh & Japan the influence of Japanese art on the work of Vincent van Gogh Creative Boom

Vincent van Gogh era un collezionista, aveva più di 400 stampe giapponesi. La sua collezione inizia festosamente ad Anversa nel novembre del 1885: "il mio studio non è male, soprattutto perché ho appuntato alle pareti una serie di stampe giapponesi che mi divertono molto.


Il Giappone secondo Vincent Van Gogh

E proprio a lui, e al suo rapporto con il Giappone, è stata dedicata una recente produzione, un libro edito proprio dal Van Gogh museum di Amsterdam. Intitolato Le stampe giapponesi nella collezione di Van Gogh il volume raccoglie gli esempi che più hanno ispirato l'artista.


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L'interesse di Van Gogh per Hiroshige è ancora più evidente in altre due opere, che egli copia quasi fedelmente da altrettante stampe del maestro giapponese: Ponte sotto la pioggia (da Hiroshige) e Susino in fiore.


Il Giappone secondo Vincent Van Gogh

Van Gogh ha creato la sua immagine del Giappone studiando e leggendo sull'arte giapponese, collezionando e copiando stampe e discutendo le loro qualità estetiche con altri artisti. Il suo incontro con le stampe giapponesi lo ha aiutato a dare al suo lavoro una nuova direzione.


Vincent van Gogh "Japonaiserie Flowering Plum Tree " (after Hiroshige) / SeptemberOctober 1887

Questa passione non avrebbe avuto luogo se le stampe giapponesi non fossero sopraggiunte in Olanda tramite la Compagnia delle Indie, e poi diffuse in tutta Europa. Queste ritraggono scene di vita quotidiana e sono impostate sulla rappresentazione bidimensionale, quindi sul colore piatto e l'assenza di chiaroscuri.


Les japonaiseries de Vincent Van Gogh Estampes japonaises

Come Van Gogh, con cui un ebbe un infelice sodalizio artistico, anche lui collezionava stampe giapponesi che si rivelano fondamentali per molte sue opere come l'onirica Visione dopo il sermone. Il dipinto ritrae alcune donne bretoni con gli occhi chiusi che immaginano di assistere all'episodio della rissa tra Giacobbe e un angelo, narrato nella Genesi .


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Durante il suo soggiorno ad Arles, van Gogh ricercava una particolare luce calda, rimase abbagliato nel vedere alberi da frutto in fiore, sostenuti da tronchi esili, sottili, ma eleganti, tempestati e arricchiti da molteplici fiori sbocciati. Tutto ciò gli ricordava le stampe giapponesi.


Van Gogh en busca del ‘look’ japonés

Gauguin porta con sé un buon numero di stampe giapponesi nel suo viaggio a Tahiti. La collezione di Vincent Van Gogh e del fratello Theo è tuttora visibile al museo di Amsterdam. L'interesse dell'artista, infatti, risale già alla fine del 1885 quando risiede ad Anversa.


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Le vedute del Ponte di Langlois di Van Gogh furono dipinte con riferimento allo stile delle stampe giapponesi. Van Gogh, con il fratello Théo collezionò queste opere e ne fu condizionato nella stesura di alcuni dipinti. In particolare sembra che Il ponte di Langlois ricordasse a Van Gogh le stampe del maestro Hiroshige.


L'influenza che le stampe giapponesi hanno avuto su Vincent van Gogh Kintaro Publishing

L'influenza che le stampe giapponesi hanno avuto su Vincent van Gogh Durante la metà del XIX secolo, il commercio con il Giappone era limitato, un monopolio di cui godevano gli olandesi. A quei tempi, le merci dal Giappone che venivano importate in Europa erano principalmente lacche e porcellane.


Vincent van Gogh e l'influenza dell'arte giapponese RestaurArs

A ripercorrere questo rapporto, la mostra Van Gogh e il Giappone, ospitata dal Van Gogh Museum di Amsterdam e curata da Nienke Bakker e Louis van Tilborgh, attraverso il confronto fra una selezione delle opere del pittore e una serie di stampe giapponesi di Hokusai, Hiroshige, e altri maestri.


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In mostra vengono presentati a confronto alcuni fogli tratti dalla rivista e stampe originali dei maestri giapponesi Hiroshige, Hokusai, Shunsen, che lo stesso Van Gogh commentava con ammirazione nelle lettere al fratello Theo.


The Japanese Prints that Inspired Vincent van Gogh

Van Gogh e l'arte giapponese. Il rapporto di Van Gogh con l'arte giapponese parte dal periodo in cui il pittore soggiornava ad Anversa. La città belga possedeva uno dei principali porti europei e il continuo passaggio di merci e oggetti da ogni angolo del mondo permette all'artista olandese di entrare in contatto con le.


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Gli interessi culturali di Van Gogh andarono dalla Bibbia, alle stampe giapponesi, ai romanzi realisti. La mostra li ripercorre, accostandoli alle sue opere


Japanese Prints The Collection of Vincent van Gogh Thames & Hudson Australia & New Zealand

Versione di Van Gogh La raffinata tecnica della xilografia giapponese Hokusai e Hiroshige, tuttavia, non sono certamente gli unici autori da ricordare: artisti quali Utamaro, Yoshitoshi, Kuniyoshi, Kunisada, Chikanobu e molti altri svolgono ancora oggi un ruolo importante nel mantenere viva un'arte tradizionale, fulcro della storia.


viaggi e ricette TREVISO mostra dedicata al Giappone “ GIAPPONE. D... Van gogh museum

In breve tempo, Van Gogh riuscì a crearsi una collezione personale di stampe giapponesi (le japonaiserie, come le chiamava lui), favorito dal fatto che queste opere fossero in commercio a prezzi decisamente modici: anche un artista che, come lui, non navigava certo nell'oro, poteva permettersele.